Anna Marongiu

     

un'artista sarda nella prima metà del novecento

 

Carlo Alberto Petrucci

dal catalogo della LIX Mostra della Galleria di Roma dicembre 1942

Anna Marongiu 1907 - 1941
Venne da me per congedarsi alla vigilia del suo ultimo viaggio: ritornava a Cagliari.
Mi portò il suo rame "Temperamenti in lotta" di cui aveva iniziato l'incisione a bulino durante la sua ultima permanenza a Roma e la mia lode sincera le illuminò il volto, non facile al sorriso. Ella infatti nascondeva di solito la sua ricchezza spirituale sotto un velo di malinconia a cui non erano estranee le circostanze della sua vita. Mi piacque assai la sciolta eleganza del segno limpido, sicuro, scintillante nei fuochi del rame. Da poco aveva affrontato, e tutta sola, le ribellioni del piccolo ferro, che al suo amore italianissimo per la chiarezza e il definitivo, prometteva più adatto e completo sfogo. Vi era arrivata dopo un periodo di ripetute esperienze di acquaforte; mi aveva chiesto alcuni anni prima una iniziazione seria a questa tecnica che aveva saputo adattare a meraviglia al proprio temperamento; e vi si era dedicata con volontà tenace.

 

 

"... Solitaria in un'isola si era venuta formando unicamente per virtù propria, guardando dentro di sé, cercando le parole più semplici e piane per dire quanto una doviziosa fantasia le veniva dettando. Questo bulino era destinato a far parte di una serie di "Lotte Favolose" rispecchianti il tormento e l'amarezza dell'animo suo; una delle quali, "Il Terrore", già compiuta. Complessità quasi tutte di vasto respiro, pur nella piccola mole, che, come "Il Paradiso Terrestre", "Le Tavole della Legge", non le sfuggivano mai di mano. Ne teneva gli elementi ben stretti, disciplinati, ritmicamente legati, subordinati alle necessità di equilibrio e di armonia, alla reciproca loro importanza; intuiva le affinità misteriose delle linee, cercava di potenziarne il valore espressivo; consultava e interpretava il vero con sagace discrezione, temendo sempre di esserne fuorviata.
Le leggi classiche della composizione, dunque? Proprio così; ma le aveva riscoperte istintivamente, ed era quindi legittimo che se ne servisse almeno fin quando una più completa maturazione e sopratutto condizioni di spirito e di ambiente più favorevoli, avessero dato modo all'ispirazione di sostituire col fascino dell'inatteso quel che può qua e là apparire ancora scolastico e convenzionale.
Carlo Alberto Petrucci