Anna Marongiu

un'artista cagliaritana nella prima metà del novecento

Beatrice Dotzo

L'Unione Sarda 14 gennaio 1997

Anna Marongiu, uno sguardo sul mondo di Dickens


La caricatura del XX secolo, appare spesso contraddistinta da motivi essenzialmente storici e sociali. Basti pensare alla satira politica e di costume, che si pone inevitabilmente a fronte dei grandi temi storici contemporanei. Sin dai primi anni del '900, gli artisti amarono del resto ridurre o amplificare i vari problemi collettivi dell'umanità, ad un'indagine oggettiva della realtà che in tono umoristico e canzonatorio, tendesse a sdrammatizzare e ad umanizzare maggiormente i contenuti della storia ufficiale. Affiancando loro vizi e virtù.
Anna Marongiu Pernis, si pone con la sua ricca creatività, al centro della produzione artistica regionale degli anni Trenta, con il merito di aver incarnato una figura estremamente geniale ed eclettica. Questa personalità che morì precocemente, a soli trentaquattro anni, emergeva trasgressivamente in seno all'arte sarda del suo stesso periodo, quando gli artisti risentivano per lo più di convenzionalità legate ad un ambiente esclusivamente regionale, circoscritto nelle tradizioni di matrice storica-popolare. Anna Marongiu Pernis realizzò le caricature del «Circolo Pickwick», tra il 1928 e il 1929, quando aveva poco più di vent'anni, legando questa esperienza alla produzione di numerose acqueforti di ottimo livello, che rivelano oltre alla formidabile potenzialità tecnica, un'interpretazione della realtà in chiave moderna, al passo con i propri tempi, da cui trae stimoli vivaci per la sua formazione.
Duencentocinquantacinque tavole, di cui ventinove all'acquerello e le restanti in bianco e nero o a seppia, tutte conservate oggi presso la Dickens' House di Londra e delle quali si parlerà giovedì a Cagliari in una conferenza organizzata agli Amici del Libro. La scelta della caricatura, nel campo dell'illustrazione non appare comunque del tutto casuale, e può essere considerata un fatto figurativo del tutto nuovo, nel contesto dell'arte più propriamente al femminile degli anni Trenta. Anche precedentemente, troviamo altre raccolte di illustrazioni relative al romanzo di Dickens, opera che ebbe grande fortuna ed ampia diffusione in tutta la cultura europeo, sin dalla seconda metà dell'800.
Le maggiori caricature appartenevano allora al repertorio figurativo inglese, che in fatto di humour vantava un'antica tradizione. Anna Marongiu guarda con attenzione ai maggiori contenuti dell'arte contemporanea europea, assimilandone i fatti culturali di rilievo. Affronta il tema della caricatura oltre gli schemi strettamente accademici, anzi getta le premesse per un'evoluzione che segnerà profondamente anche le sue successive esperienze.
Quest'artista rivede infatti le posizioni dei caricaturisti a lei contemporanei e di coloro che l'avevano preceduta, e riesce ad interpretare in modo quasi anticonvenzionale, un'opera letteraria. Il taglio umoristico di queste tavole, rispecchia quindi fedelmente quella caratterialità vivace, decisa, di forte temperamento che le era propria, riconducibile a tutta la sua produzione. Volutamente, conduce un'accurata selezione nell'ambito delle tematiche del romanzo, fatto che risponde al tentativo di dare all'opera figurativa un senso interpretativo più ampio, sempre accanto alla valutazione critica di un fenomeno letterario specifico. In questa serie così ben nutrita, Anna Marongiu seleziona alcuni esempi umani, in una precisa evoluzione storica.Osserva attentamente il mondo anglosassone nel suo apparente cambiamento, che appare come contraddittorio, per il continuo tentativo di rinnovarsi restando tuttavia legato a certe consuetudini del passato. L'ironia sull'uomo e la propria esistenza, si carica così di significati storici e sociali, che prendono corpo nei diversi personaggi principali. Questi producono a loro volta una dinamica di affetti e di sentimenti, diventando non soltanto delle semplici macchiette, ma anche, chiari esempi delle diversità di casta e di costume. Lo stesso protagonista del romanzo, Mr. Pickwick, è un personaggio chiave, e si evidenzia già dalle prime mosse per il suo fare singolare ed eccentrico.
Proprio questa atipicità, i gesti inusuali, la scarsa praticità, l'ingenuità ricorrente, a volte apparente, a volte no, contraddistinguono queste figure che nascono in modo essenziale, sintetico, e si arricchiscono nel tempo di maggiori connotati umani. Anna Marongiu si muove con grande abilità e sicurezza in questo repertorio, evidenziando un linearismo vivace, sciolto, che con pochi tratti ci suggerisce l'armonia e la vivacità di un carattere, il guizzo di un'idea, il nascere di un sentimento.
A differenza di altri caricaturisti del primo Novecento, Anna Marongiu elide dai suoi disegni, il tema politico con le sue polemiche e sfaccettature, per rifugiarsi a preferenza nelle tematiche più velatamente sociali, mai approfondite, ma appena accennate. I suoi personaggi vengono descritti come "campioni" di vita e di comportamento, e con la loro individuale comicità gravitano attorno al tema dello sport e a tutte le sue implicazioni teoriche e pratiche, che si risolvono spesso in atteggiamenti ridicoli e paradossali.
D'altra parte, proprio l'attività sportiva costituiva per il mondo anglosassone un fatto culturale e di costume di primaria importanza ed Anna Marongiu, ama rivalutarne il rapporto storico con la società europea e quella stessa inglese. Già un'artista assai conosciuto e in voga nell'800, Francis Barlow, aveva lanciato le prime stampe sportive, e ben presto, tutte le specialità, dall'ippica alla pesca, dalla corsa campestre al polo, diventarono patrimonio comune del popolo anglosassone, coinvolgendo intere schiere di intellettuali ed artisti. Le suggestioni di tale cultura sono vive e penetranti in queste tavole, mentre traspare allo stesso tempo, una formazione artistica, condotta a tratti, secondo gli insegnamenti dei grandi maestri del passato.
Anna Marongiu propone quindi un modo nuovo di creare precisi caratteri, tratti dall'opera-romanzo, rivelando di questi, pregi e difetti, in un intreccio che subisce ripetute trasformazioni, a seconda dell'interesse e delle scelte tematiche e stilistiche dell'artista. Questa figura emerge così dalle tavole del Circolo Pickwick con la sua completezza culturale ed artistica, unita ad una capacità tecnica di grande effetto. Anna Marongiu è un'artista rigorosa ed originale che ha operato con successo in diversi campi; fatto, questo, che meriterebbe certamente una più approfondita conoscenza e giusta rivalutazione della sua produzione, da parte delle istituzioni, della critica ufficiale e del pubblico. Anche perchè i risultati raggiunti nel breve arco della sua esistenza, la pongono nella storia dell'arte, come un esempio ed un punto di riferimento unico nel suo genere, ma forse, ancora tutto da riscoprire.
Beatrice Dotzo

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