Anna Marongiu

un'artista cagliaritana nella prima metà del novecento

Sogno di una notte d'estate

opere di Anna Marongiu Pernis

Cagliari, Cittadella dei Musei

13 - 28 febbraio 2002

L'Unione Sarda - 26 febbraio 2002

“Sorridente ...

Alessandra Menesini

Sorridente, con i capelli raccolti e la camicia bianca, china sulle sue lastre: una piccola foto di Anna Marongiu Pernis racconta in un solo scatto la sua passione d’artista, testimoniata oggi alla Cittadella dei musei di Cagliari in una retrospettiva organizzata dal Soroptimist International Club, con l’allestimento dell’architetto Augusto Garau. Sogno di una notte d’estate: il titolo della mostra è lo stesso del dramma di Shakespeare, ristampato per l’occasione con le illustrazioni di Anna Marongiu Pernis in una bell’edizione presentata da Vincenza Ibba Salaris, presidente del Soroptimist, e accompagnata da uno scritto dell’assessore comunale alla Cultura Giorgio Pellegrini.
Nelle undici tavole del testo i protagonisti del Sogno, persi tra amori ed equivoci, hanno pose scultoree e indossano pepli e calzari. Impugna la clava Teseo, duca di Atene, e Puck vola nell’aria come un’irriverente farfalla, c’è un fiore tra Titania e Bottom. L’autrice, delicata interprete, concentra il colore su alcuni punti, in uno stile che annuncia i modi squadrati degli imminenti anni Quaranta.
Alla Cittadella ancora fino a domani sono esposti anche disegni a penna, chine, acqueforti, tutte opere di proprietà privata che la famiglia conserva amorosamente. Morì giovane Anna Marongiu, in un modo insieme romantico e modernista: un incidente aereo. Tornava a Cagliari, quel giorno del luglio 1941, e avrebbe voluto essere a casa per la festa del suo onomastico. L’idroplano su cui volava tentò un ammaraggio ma si schiantò su una secca. Morirono in sette su diciassette, ma la lastra che Anna portava con sè e che aveva voluto mostrare a Roma al suo maestro Petrucci, fu recuperata dal mare di Ostia.
Artista dotata e ragazza in anticipo sui tempi, studiò a Roma all’Accademia Inglese. Artefice di bellissime incisioni, fu attratta anche dal colore e dalle suggestioni visive dei grandi testi su cui si cimentò, come I Promessi sposi e Il Circolo Pickwick. Nelle sale della Cittadella è esposta parte della sua produzione, variata tra paesaggi, vedute cittadine, alberi e fiori, tre tondi coniglietti, il circo e il varietà, e un Don Chisciotte cavaliere dell’Ideale che monta un magrissimo ronzino. Burattini e satiri, musici e saltimbanchi, e i disegni di quand’era bambina. Anche i bozzetti di un mai eseguito affresco per l’Ospedale traumatologico d’Iglesias confermano la sua mano felice. Nel progetto di Anna Marongiu Pernis i decori per l’ospedale di Iglesias avevano tinte delicate e consolanti immagini di madonne e di angeli al capezzale dei malati.
Alessandra Menesini